Non c’è ancora evidenza per raccomandare la misurazione della proteina C-reattiva nella valutazione di routine del rischio di malattia cerebrovascolare


Diversi studi hanno mostrato, in differenti popolazioni, che un incremento modesto del livello plasmatico di proteina C reattiva ( CRP ) entro l’intervallo di riferimento, osservato in individui apparentemente sani, è un forte predittore di futuri eventi vascolari.

Elevate concentrazioni plasmatiche di proteina C reattiva sono anche correlate ad un aumento del rischio di eventi cerebrovascolari e di eventi cardiovascolari fatali e non fatali nei pazienti con ictus ischemico.

Queste osservazioni di carattere epidemiologico e clinico indicano che la determinazione delle concentrazioni plasmatiche di proteina C reattiva potrebbe essere utile come elemento aggiuntivo per la valutazione del rischio nella prevenzione primaria e secondaria di malattie cerebrovascolari e potrebbe avere un valore prognostico.

Uno studio coordinato dal Centro per la Medicina Cardiovascolare e Prevenzione della Malattia Cerebrovascolare di Sulmona ha valutato se la proteina C reattiva fosse un predittore indipendente di eventi cerebrovascolari negli individui a rischio e nei pazienti con ictus ischemico, e la sua utilità prognostica dopo l’ictus.

La proteina C reattiva soddisfa la maggior parte dei requisiti come un nuovo predittore di rischio e predittore prognostico, ma diverse questioni attendono ulteriori conferme e chiarimenti prima che tale marcatore possa essere incluso nelle valutazioni di routine dei pazienti con ictus e nei soggetti a rischio di malattie cerebrovascolari.

Associazioni potenzialmente significative sono state stabilite tra le elevate concentrazioni plasmatiche di proteina C reattiva e l’aumento dell’efficacia delle terapie stabilite, con particolare riferimento alle terapia ipolipidemizzante con statine.

Allo stato attuale, non ci sono sufficienti evidenze per raccomandare la misurazione dei livelli plasmatici di proteina C reattiva nella valutazione di routine del rischio di malattie cerebrovascolari nella prevenzione primaria, poiché sono scarse le evidenze sul fatto che la rilevazione precoce, o un intervento di rilevamento, possa migliorare l’outcome.

Nella prevenzione secondaria dell’ictus, gli elevati livelli plasmatici di proteina C reattiva si aggiungono ai marcatori prognostici esistenti, ma restano da stabilire le opzioni terapeutiche specifiche.( Xagena2005 )

Di Napoli M et al, Stroke 2005; 36: 1316-1329

Neuro2005


Indietro

Altri articoli

Sono state esaminate le relazioni longitudinali tra i livelli di proteina C-reattiva ( CRP ) e la cognizione nelle sopravvissute...


I risultati di uno studio hanno mostrato che gli elevati livelli di proteina C-reattiva ( CRP ), un marker di...


l test point-of-care ( POCT ) della proteina C-reattiva ( CRP ) possono essere un modo per ridurre l'uso non...


Livelli basali più alti di proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hsCRP ) dopo una sindrome coronarica acuta ( ACS...


L'infiammazione microvascolare può contribuire alla patogenesi di insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata ( HFpEF ) e ipertensione polmonare. Uno...


Le principali fasi della cirrosi ( compensata e scompensata ) sono state sotto-stadiate in base alle caratteristiche cliniche, endoscopiche e...


Canakinumab, un anticorpo monoclonale mirato all'interleuchina-1-beta, riduce l'infiammazione e il tasso di eventi cardiovascolari senza alcun effetto sulle concentrazioni dei...


Canakinumab, un anticorpo monoclonale mirato all'interleuchina-1-beta ( IL-1b ), riduce l'infiammazione e il tasso di eventi cardiovascolari senza alcun effetto...


È stata valutata l’associazione tra livelli di 25-idrossivitamina D ( vitamina D ) e misure di esito nei pazienti con...


Uno studio ha mostrato che i marcatori di infiammazione correlati alla attività di malattia nei pazienti con artrite reumatoide sono...